I Murales


I Murales di Diamante

Nel 1981 grazie all’intuizione e al sogno del pittore genovese Nani Razetti e il supporto del Sindaco Evasio Pascale, il centro storico di Diamante prese vita grazie all’arrivo di 85 pittori da tutto il mondo, che affrescarono l’intero borgo. Razetti capì l’enorme potenziale cui l’arte avrebbe innescato: un’eco che ancora oggi possiamo ascoltare. Secondo Razetti lì dove la tutela del patrimonio artistico, storico e ambientale fosse totalmente disinteressata l’intervento della pittura muraria e quindi di arte pubblica può risvegliare e far rinascere il gusto per la conservazione del proprio muro che, da muro, prende vita e diviene idea viva. Fu proprio così che il vecchio borgo di Diamante divenne Città dei Murales. L’idea non fu accettata da tutti. Ma nonostante le numerose polemiche il successo fu incredibile, tanto da attirare innumerevoli poeti, e personaggi affermati della cultura e dell’arte Italiana. Gli 85 artisti che parteciparono venivano da ogni Parte del mondo, Argentina, Albania, Grecia, Germania e lasciarono un contributo indelebile nonostante l’effimerità e la precarietà di un opera esterna. Razetti era riuscito nell’impresa di riuscire a integrare la popolazione attivamente nel suo progetto, risvegliando quel senso del gusto a lui tanto caro, coinvolgendo gli abitanti del centro storico in primo piano. Non è da sottovalutare infatti l’impegno degli abitanti della popolazione per la conservazione di queste opere uniche. Ogni cittadino nel centro storico ospitava un murale da proteggere e custodire, preoccupandosi di conservarlo come se fosse parte integrante della propria abitazione.